Katolícka cirkev a východné pravoslávne cirkvi k spoločnému dokumentu o sviatostiach.
(Stemma della Chiesa Apostolica Armena)
Passi avanti verso il terzo documento congiunto di Chiesa Cattolica e Chiese Ortodosse Orientali: il documento sui sacramenti dovrebbe essere definito nei prossimi mesi, e poi discusso alla prossima riunione della Commissione Mista internazionale, che è prevista dal 20 al 24 giugno 2022.
La Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse orientali si è riunita online dal 26 al 28 gennaio, sotto la copresidenza del Cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, e del vescovo Kyrillos, ausiliare della diocesi ortodossa copta di Los Angeles negli Stati Uniti.
L’ultimo incontro in presenza della Commissione risale alla fine di gennaio del 2020, quando si discusse, appunto, di sacramenti, e si definirono anche le linee guida di quello che sarebbe stato il terzo documento congiunto della Commissione.
Il tema dei sacramenti è centrale per un dialogo cattolico – ortodosso che è tra i dialoghi ecumenici più promettenti. Lo scisma con le Chiese ortodosse orientali aveva infatti avuto luogo per un problema di terminologia: al Concilio di Calcedonia, nel V secolo, si era arrivati a stabilire che Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, era una persona in due nature, “senza confusione, senza cambiamento, senza divisione e senza separazione”.
Ma le Chiese ortodosse orientali, da allora dette pre-calcedonesi, non avevano compreso che la formula “due nature” parlava di due soggetti di Cristo e aveva pensato fosse presentata una dottrina che identificava due figli, e per questo sono rimaste distaccate dalla Chiesa cattolica.
Il dialogo comunque è ripreso con successo, anche grazie a Paolo VI che promosse una serie di incontri. Il primo fu quello del 1971 con Mar Ignatious Yacob III, patriarca siro-ortodosso di Antiochia. Sempre nel 1971, Paolo VI firmò una dichiarazione comune con il patriarca copto ortodosso Shenouda III nel 1971, mentre nel 1996 Giovanni Paolo II siglò una dichiarazione simile con il catholicos armeno Karekin I, e con il catholicos Aram I di Cilicia nel 1997. Così, 1500 dopo il Concilio di Calcedonia, queste dichiarazioni comuni avevano permesso di risolvere le differenze cristologiche tra le Chiese cattoliche e le Chiese ortodosse orientali.
Da qui, la commissione mista internazionale, istituita nel 2003. La commissione comprende rappresentanti della Chiesa cattolica, della Chiesa copta-ortodossa, della Chiesa siro-ortodossa di Antiochia, la Chiesa apostolica armena (Catolicossato di tutti gli armeni – Sede di Etchmiadzin e Catolicossato della Sede di Cilicia), della Chiesa ortodossa etiope e della Chiesa sira-ortodossa Malankarese.
CATHOLIC CHURCH AND EASTERN ORTHODOX CHURCHES TOWARDS A COMMON DOCUMENT ON THE SACRAMENTS
(Coat of arms of the Coptic Orthodox Church)
Progress is being made towards the third joint document of the Catholic Church and the Eastern Orthodox Churches: the document on the sacraments should be defined in the coming months, and then discussed at the next meeting of the International Joint Commission, which is scheduled to take place from 20 to 24 June 2022.
The International Joint Commission for Theological Dialogue between the Catholic Church and the Eastern Orthodox Churches met online from 26-28 January, under the co-presidency of Cardinal Kurt Koch, president of the Pontifical Council for Promoting Christian Unity, and Bishop Kyrillos, auxiliary of the Coptic Orthodox Diocese of Los Angeles in the United States.
The last meeting in the presence of the Commission was at the end of January 2020, when the sacraments were discussed, and the guidelines for what would be the third joint document of the Commission were also defined.
The topic of the sacraments is central to a Catholic-Orthodox dialogue that is among the most promising ecumenical dialogues. The schism with the Eastern Orthodox Churches had in fact taken place over a problem of terminology: at the Council of Chalcedon, in the 5th century, it was established that Jesus Christ, true God and true man, was a person in two natures, „without confusion, without change, without division and without separation“.
But the Eastern Orthodox Churches, since then known as pre-Chalcedonian, had not understood that the formula „two natures“ spoke of two subjects of Christ and had thought it presented a doctrine that identified two sons, and for this reason they remained detached from the Catholic Church.
However, the dialogue was successfully resumed, also thanks to Paul VI who promoted a series of meetings. The first was in 1971 with Mar Ignatious Yacob III, Syrian Orthodox Patriarch of Antioch. Also in 1971, Paul VI signed a joint declaration with the Coptic Orthodox Patriarch Shenouda III in 1971, while in 1996 John Paul II signed a similar declaration with the Armenian catholicos Karekin I, and with the catholicos Aram I of Cilicia in 1997. Thus, 1500 after the Council of Chalcedon, these joint declarations had made it possible to resolve the Christological differences between the Catholic Churches and the Eastern Orthodox Churches.
Hence the international mixed commission, set up in 2003. The commission includes representatives of the Catholic Church, the Coptic Orthodox Church, the Syrian Orthodox Church of Antioch, the Armenian Apostolic Church (Catolicossate of All Armenians – See of Etchmiadzin and Catolicossate of the See of Cilicia), the Ethiopian Orthodox Church and the Malankara Syrian Orthodox Church.
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